Telegram denuncia anche Apple per Monopoly

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Solo un giorno dopo il CEO di Apple ha testimoniato davanti al Congresso degli Stati Uniti per le accuse di monopolio, un'altra società si è unita a quella denuncia contro la società. Niente di più e niente di meno che Telegram, la nostra applicazione di messaggistica preferita, pensa anche alle prestazioni di Apple confinano con l'illegalità.

I 7 miti che secondo Telegram si riferiscono alle commissioni che Apple addebita e per le quali è accusata di Monopoli

Pavel Durov CEO di Apple

In un post sul blog che Telegram ha aperto, il CEO del social network ha annunciato il motivo della sua denuncia nei confronti di Apple e presentato all'Unione Europea. Il post che ha il titolo "7 miti che Apple sta usando per giustificare la sua tassa del 30% sulle app" intende contribuire il tuo ragionamento nelle sue accuse contro la compagnia americana. Abbiamo voluto evidenziare le giustificazioni più notevoli.

Apple è giustificata che la commissione del 30% che addebita agli sviluppatori sia per il mantenimento dell'App Store. Pavel Durov, co-fondatore e CEO di Telegram afferma che questo fa parte del primo mito. Ogni mese l'azienda americana riceve miliardi di dollari per applicazioni di terze parti e altro è molto più di quanto necessiti di manutenzione da qualsiasi app store.

Un'altra delle giustificazioni di Apple è che con quei soldi può essere reinvestito in iPhone migliori. Qui, Durov è molto più duro. Afferma che "Apple non innova, basta copiare ciò che è dagli altri. Non hai bisogno di tanti soldi per questo. Non spende così tanti soldi in ricerca e sviluppo, fondamentalmente perché non lo fa. ' Parole dure, non solo gettate nel secondo mito, ma anche nel quarto blocco numerato recitano: "senza applicazioni di terze parti, poche persone comprerebbero un iPhone nel 2020". "Per gli sviluppatori di servizi per i consumatori, l'arrivo dell'App Store è stato un cambiamento in peggio".

Il mito 6, a mio parere, è dove il CEO di Apple scava nella ferita aperta o colpisce il chiodo sulla testa, come si suol dire. La commissione di Apple è la stessa di Google, tuttavia a differenza della prima, con Android possiamo installare applicazioni di terze parti da mercati diversi dal Play Store, così gli sviluppatori possono entrare in quel mercato rischiando di non pagare quella commissione. Questo in Apple è impensabile.

Vedremo come finisce questa telenovela. Non solo tra Apple e Telegram, perché il primo sta ricevendo cause legali da varie società.


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