A proposito di prezzi, la novità del momento è il lancio del Modelli aggiornati di MacBook Pro da 15 ″ e iMac Retina avendo quest'ultimo nella sua fascia di entrata, un prezzo di partenza più ragionevole. Anche se per essere onesti, a questo punto Apple ha usato un piccolo "trucco" di marketing, in quanto ci sono alcuni tagli nelle specifiche come l'eliminazione del Fusion Drive o una scheda grafica meno potente rispetto al precedente modello base iMac.
Tornando invece alla cronaca, come avevamo già anticipato in un post precedente, anche il Mac Pro ha subito variazioni di prezzo ma questa volta al rialzo, cioè possiamo trovare variazioni di prezzo che vanno da 400 euro nel modello base a 600 euro nel modello più alto della gamma.
In questo caso penseremmo che le specifiche dell'attrezzatura avrebbero dovuto essere modificate ma non è stato così, tutte le caratteristiche originali sono state mantenute essendo sostanzialmente lo stesso modello.
In questo modo possiamo vedere che la versione base con uno Xeon quad-core, una configurazione dual GPU AMD FirePro D300 e 12 Gb di RAM sale a 3.449 euro mentre la versione avanzata con processore Xeon a sei core, doppia GPU FirePro D500 e 16 Gb di RAM arriva a 4.649 Euro.
Sono propenso a pensare che questi aggiustamenti di prezzo abbiano a che fare con quanto già visto sulla dichiarazione dei redditi in Irlanda di Apple e sulla tassa nel Regno Unito entrata in vigore il 1 aprile per la quale Apple ha dovuto pagare il 25% del i profitti generati allo Stato in questione, a parte dovremmo anche tener conto del deprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro.
L'unica cosa che è chiara è che alla fine è l'acquirente che perde in questa lotta delle aziende per continuare ad aumentare i profitti a scapito dei clienti ea qualsiasi prezzo, mai meglio.