Craig Federighi conferma l'addio a Boot Camp su processori ARM nella sua ultima intervista

camma di avvio

Ieri Craig Federighi ha rilasciato un'intervista in videoconferenza con John Gruber e Marques Brownlee su The Talk Show. Ovviamente, tutte le domande ruotavano attorno alle novità presentate lunedì al Keynote del WWDC 2020. Molti si sono concentrati sulle novità della settimana, il passaggio da processori Intel a ARM.

E Federighi ha confermato quello che tutti sospettavamo: con i nuovi chip ARM, il Boot Camp. Nei futuri processori Bionic eseguirà solo macOS Big Sur (e i prossimi soprannomi). Né Windows, in nessuna delle sue versioni, né Linux. C'era speranza qualche innocente nella stanza?

Craig Federighi, chief software officer di Apple, ha rilasciato ieri un'intervista a John Gruber nel talk show. Federighi di solito fa una serie di interviste dopo la WWDC e quest'anno ha fatto lo stesso. Ha parlato anche con Marques Brownlee, un famoso YouTuber tecnologico nordamericano.

Federighi ha commentato alcune nuove funzionalità di iOS e ha anche risposto a diverse domande dei fan di Apple. Di cui parlo Siri dicendo che ora ha una nuova interfaccia utente compatta. Questa nuova interfaccia utente mantiene lo sfondo visibile quando si utilizza Siri, tuttavia l'utente non può interagire con lo sfondo.

Ha anche parlato di macOS Big Sur dicendo che lo è Macos 11. Ha detto che non è macOS 10.16., Poiché le modifiche sono troppo profonde e meritano una nuova numerazione. Ha anche affermato che macOS Big Sur è una nuova fantastica piattaforma creata per la transizione di Intel ai chip con architettura ARM.

Ha notato che Big Sur apporta nuove modifiche al design dopo molto tempo. Ha assicurato che sta aspettando i commenti e le reazioni degli utenti quando utilizza il nuovo interfaccia.

Addio a Windows e Linux sui futuri Mac ARM

Durante la parte del podcast che è stata dedicata alla virtualizzazione nei nuovi computer Apple che arrivano con processori ARM, Federighi ha commentato che, come hanno mostrato nella presentazione, "ovviamente" di essere a conoscenza che ci sono molti sviluppatori che utilizzano Windows e Linux su Mac e ha chiarito che ciò che hanno mostrato nel keynote era la virtualizzazione di Linux sotto macOS Big Sur.

Il dirigente Apple ha affermato di aver sviluppato una nuova versione del framework di virtualizzazione su tutti i Mac (compresi i nuovi Mac). Sul fatto di poter solo usare macOS in modo nativoFederighi ha commentato che "questi hypervisor sono molto efficienti, quindi la necessità di un avvio diretto non dovrebbe essere un problema".

Con l'addio dell'architettura x86 di Intel, si dice, dunque, addio a Boot Camp già un'epoca in cui Windows è stato installato in modo nativo. Si dice anche addio alla possibilità di installare Linux, che è stato eseguito in modo non ufficiale su Mac dai tempi di PowerPC fino ad ora, grazie a distribuzioni come Debian per PowerPC.

Era logico aspettarsi che una delle conseguenze più significative del progetto Apple Silicon sarebbe stata l'addio finale alla possibilità di eseguire Windows o Linux su un Mac. E non per ora, perché macOS deve essere in grado di funzionare su un Mac con un processore Intel, ma un giorno, tra pochi anni, in cui un futuro macOS funzionerà solo su Mac ARM, e quel giorno i più diffusi cesseranno di esistere Hackintosh.


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